Recensione Divergent - Veronica Roth

Letto per ben centomila quattro volte, oggi ne consiglio la lettura. Acquistato durante il periodo natalizio del 2013, dopo una lunga ricerca sul web e sui social attraverso pagine per giovani lettori, iniziai a leggerlo il giorno stesso dell'acquisto. Fremevo dalla voglia di entrare nel mondo distopico e fantascientifico che la Roth ha creato, per cui un dodicenne medio (età che avevo in quell'anno) perde la testa facilmente. A distanza però di cinque anni, ancora oggi riconosco che è stata un'ottima lettura che mi ha accompagnato negli anni e nei momenti di noia. Questo è il primo di una trilogia (tre libri).

Titolo: Divergent
Autore: Veronica Roth
Editore: De Agostini
Genere: Fantascienza, Avventura, Young Adult, Distopico
Pagine: 480
Prezzo: €14,90 (copertina rigida, vecchia edizione)
Pubblicazione: 3 maggio 2011 (in America), 22 marzo 2012 (in Italia)
Seguito: Insurgent
Voto personale: 3,5 su 5
Trama: 
Dopo la firma della Grande Pace, Chicago è suddivisa in cinque fazioni consacrate ognuna a un valore: la sapienza per gli Eruditi, il coraggio per gli Intrepidi, l'amicizia per i Pacifici, l'altruismo per gli Abneganti e l'onestà per i Candidi. Beatrice deve scegliere a quale unirsi, con il rischio di rinunciare alla propria famiglia. Prendere una decisione non è facile e il test che dovrebbe indirizzarla verso l'unica strada a lei adatta, escludendo tutte le altre, si rivela inconcludente: in lei non c'è un solo tratto dominante ma addirittura tre! Beatrice è una Divergente, e il suo segreto - se reso pubblico - le costerebbe la vita. Non sopportando più le rigide regole degli Abneganti, la ragazza sceglie gli Intrepidi: l'addestramento però si rivela duro e violento, e i posti disponibili per entrare davvero a far parte della nuova fazione bastano solo per la metà dei candidati. Come se non bastasse, Quattro, il suo tenebroso e protettivo istruttore, inizia ad avere dei sospetti sulla sua Divergenza...

La mia recensione
Da come è possibile comprendere dalla trama, Chicago è suddivisa in cinque fazioni dopo la firma della Grande Pace (nel primo libro non viene menzionata questa guerra e la pace relativa ad essa), dove ognuna di queste, svolge un ruolo fondamentale nel campo lavorativo, seguendo valori ed ideali ben precisi. Le fazioni sono:
  • gli Abneganti (fazione di cui fa parte la protagonista all'inizio della storia), che coltivano l'altruismo, sono a capo della gestione del governo e aiutano il prossimo (soprattutto gli Esclusi, persone che non fanno parte di nessuna fazione), poiché in quanto guidati dal loro senso altruistico sono incorruttibili;
  • gli Intrepidi (fazione che la protagonista sceglierà al compimento dei sedici anni), che coltivano il coraggio e l'audacia e che discordano dalla codardia, si occupano dell'ordine all'interno della città e del controllo delle mura; 
  • gli Eruditi, che coltivano la conoscenza ed il sapere e vanno in contrasto con l'ignoranza, forniscono scienziati, insegnanti e ricercatori; 
  • i Pacifici, che son di natura gentili e rifiutano l'aggressività e la perfidia, sono assistenti sociali e consulenti, ma anche coltivatori di terre (situate al di fuori delle mura); 
  • i Candidi, rispettosi della verità e scontrosi nei confronti dell'ipocrisia, si occupano della legge, in quanto sono i soggetti più indicati.

Beatrice deciderà di cambiare fazione il giorno della Cerimonia della Scelta, giornata in cui i sedicenni di tutte le fazioni si riuniscono per decidere se restare nella propria fazione (insieme alla propria famiglia), oppure perseguire altri valori e pertanto altri stili di vita totalmente diversi. Il cambiamento della protagonista sarà dovuto alla situazione di instabilità, ma soprattutto di inadeguatezza in cui si trova all'interno della fazione originaria, in quanto Beatrice non si sente altruista e non riesce a dimenticarsi di sé per pensare al prossimo. La scelta della fazione è preceduta però, da un test attitudinale che permette di capire quale dei cinque valori delle fazioni è più favorevole. Il risultato del test di Beatrice sarà inconcludente: è una Divergente perché risulta essere compatibile con gli Abneganti, gli Intrepidi e gli Eruditi. Beatrice però, dovrà nascondere la sua vera natura, poiché all'interno della città, Jeanine, capo-fazione degli Eruditi, ha sempre cercato di sbarazzarsi di tutti i Divergenti, perché impossibili da controllare attraverso le simulazioni ed i sieri (mi soffermerò un po' di più su questo personaggio in fondo alla recensione). Con la successiva scelta degli Intrepidi da parte della protagonista, dal momento che è sempre stata affascinata dalla spericolatezza e dalla libertà della fazione (tutto ciò che negli Abneganti non era permesso), si ritroverà ad affrontare prove di coraggio all'interno dell'Esame di Iniziazione che non si sarebbe mai aspettata, con l'aggiunta di imminenti rivali. Nella sua nuova fazione è possibile notare passo dopo passo dei piccoli cambiamenti, iniziando a cambiare il suo modo di vestire da sfigata persona bonaria a villana persona dura, il suo modo di agire e spesso anche di pensare, stravolgendo del tutto ciò che erano le sue vecchie abitudini (senza però risultare volgare o presuntuosa, restando la persona umile di sempre con la piccola differenza di essere consapevole delle proprie capacità). Uno degli istruttori durante l'esame è Quattro, ritenuto tenebroso quanto affascinante, abile nel combattimento, nella tecnologia informatica e nelle armi da fuoco. Come è possibile capire fin dal primo incontro tra i due, entrambi si innamoreranno. Fortunatamente non è un libro che tratta esclusivamente la passione tra i due, ma lascia ampio spazio anche a momenti di serietà in cui entrambi dovranno agire in situazioni pericolose anziché sbaciucchiarsi in qualche corridoio sperduto della residenza degli Intrepidi. Nonostante non sia un fan dei polpettoni rosa, ho apprezzato molto la loro storia. Veronica Roth (la scrittrice) pagina dopo pagina, ci permette di poter amare o odiare un personaggio per la sua caratterizzazione mentale. Beatrice però, riesce a renderci altalenanti per la stima o la disapprovazione nei confronti delle sue azioni. Di base è un ottimo personaggio: non posso non ammettere che in diversi momenti è riuscita ad essere davvero all'altezza degli Intrepidi per le sue numerosissime azioni da mentalmente instabile persona audace, ma c'è anche da considerare il suo aspetto istintivo che qualche volta non ha dato ottimi frutti. Complessivamente però grazie al suo coraggio e al suo altruismo - che per quanto lei non se ne sia mai accorta, ha sempre avuto -, sono riuscito ad apprezzarla sempre di più. Inoltre in tutta la trilogia è possibile conoscere più approfonditamente ognuna delle cinque fazioni, dove la Roth illustra i loro stili di vita, ma soprattutto di pensiero, dove ogni personaggio ha con sé la sua storia e l'evidente appartenenza ad una fazione che è possibile notare nelle cose quotidiane più semplici o nel nudo modo di parlare.

Cosa mi ha colpito di più? Senza ombra di dubbio l'ambiente distopico di Chicago, dove il cattivo principale, Jeanine, capo-fazione degli Eruditi fa credere di voler manipolare una fazione per assumere il controllo della città, quando invece si scoprirà che dietro c'è un piano mille volte più grande quanto complicato. 

P.s. Jeanine è una donna di un'estrema intelligenza a capo di una grandissima fazione. Il fatto che nel primo libro sia l'antagonista principale ci fa uscir fuori dai soliti stereotipi in cui il cattivo è il solito uomo imponente.


Commenti

  1. Bell'articolo, anche io ho un blog sui libri, se ti interessa dai un'occhiata. https://lostinabook1.blogspot.it/

    RispondiElimina

Posta un commento

Post più popolari